La Perdita del nostro Fedele Amico

Solo chi pensa che un cane sia come un amico, un compagno, o un membro della famiglia, può comprendere  il grande dolore che si prova in occasione della sua perdita.

Vorremmo trasmettere alcune considerazioni, legate alla scomparsa del  proprio cane, che condividiamo e che possono fornire un aiuto in questa triste circostanza

Il dolore dopo la sua morte

Il dolore che si prova in seguito alla perdita di un cane è normale e naturale. Non è assolutamente sciocco, folle, o troppo sentimentale piangere. Durante gli anni trascorsi con noi, il cane è diventato una parte significativa e costante della nostra vita. E’ stato una fonte di conforto e di compagnia, di amore incondizionato, di divertimento e di gioia. Quindi non dobbiamo stupirci se ci sentiamo devastati dalla perdita di un tale rapporto. Le persone che non capiscono il legame che può esserci con un animale  non possono capire il dolore che stiamo provando.

Cosa si prova

Persone diverse sperimentano il lutto in modi diversi. Oltre al dolore e alla sensazione di perdita, si possono provare altre emozioni:

  • Il senso di colpa si verifica quando ci sentiamo responsabili della morte del nostro animale. È inutile e spesso sbagliato incolparci per l’incidente o la malattia che è costata la vita al nostro cane e rende solo più difficile risolvere il lutto.
  • Il rifiuto rende difficile accettare che il cane è veramente deceduto. E’ difficile immaginare che lui non ci accoglierà più quando torniamo a casa, o che non avrà più bisogno del nostro pasto serale. Alcuni proprietari portano questo rifiuto agli estremi e temono che i loro animali siano ancora vivi e sofferenti da qualche parte. Altri trovano difficile prendere un nuovo animale per paura di essere “infedele” al vecchio.
  • La rabbia può essere rivolta alla malattia che ha ucciso il cane, al conducente della vettura che correva troppo, al veterinario che ha “fallito”. A volte è giustificata, ma se portata all’estremo, ci distrae dall’importante compito di superare il dolore.
  • La depressione è una conseguenza naturale del dolore, ma ci può lasciare impotenti nel far fronte ai  sentimenti. La depressione profonda ci deruba di motivazione ed energia e fa si che ci si soffermi solo sul dolore.

Cosa possiamo fare

Il passo più importante da fare è quello di essere onesti rispetto ai propri sentimenti. Non negare il dolore, oppure i sentimenti di rabbia e senso di colpa. Abbiamo sicuramente il diritto di percepire il dolore ed il lutto! Qualcuno che amavamo è morto e ci sentiamo soli ed in lutto. Bloccare il dolore non lo fa andare via. Occorre esprimerlo piangendo e parlandone. Non occorre cercare di evitare il dolore non pensando al cane;  aiuta invece ricordare i bei momenti trascorsi con il nostro amico, dando in tal modo il giusto valore e significato alla sua perdita.

Chi ci può dare una mano

Se la nostra famiglia oppure i nostri amici amano gli animali, capiranno quello che stiamo provando.  Parlare dei nostri sentimenti con un’altra persona è uno dei modi migliori per  trovare il modo di gestirli. E’ importantissimo trovare qualcuno con cui parlare di quanto la compagnia del  cane ha significato per noi e di quanto ci manca, qualcuno con cui possiamo permetterci di piangere.

L’ eutanasia

Il nostro veterinario è il miglior giudice della condizione fisica del cane, ma noi siamo i migliori giudici della qualità della vita quotidiana dell’ animale. Se il cane ha buon appetito, risponde ai comandi, cerca la nostra compagnia e partecipa al gioco oppure alla vita familiare, molti ritengono che questo non è il momento. Viceversa, se l’animale prova dolore costantemente, è sottoposto a trattamenti difficili e stressanti che non lo stanno aiutando molto, non risponde all’affetto, non si rende conto di ciò che succede intorno a lui e ha perso interesse alla vita, allora probabilmente è bene scegliere di porre fine alla sofferenza del nostro amato compagno.
A questo punto occorre valutare bene la salute del nostro cane in modo onesto e disinteressato con il veterinario. Prolungare la sofferenza di un animale è inutile e crudele.

Assistere all’eutanasia

Nessuno può prendere questa decisione in modo facile ed indolore, ma molti credono che questo sia l’ultimo gesto di amore e di conforto che possiamo offrire al nostro cane. Un altro dilemma che occorre affrontare una volta presa la triste decisione è se essere presenti oppure no durante gli ultimi attimi di vita del nostro amico. Occorre infatti considerare che, se da un lato potremmo essere sollevati nel constatare che l’ animale era sereno e che non ha provato dolore, dall’altro lato l’assistere potrebbe essere traumatico ed occorre  chiedersi onestamente se si hanno le capacità per superare tale dramma. Per personale esperienza, posso affermare che l’assistere all’eutanasia del proprio cane è sicuramente un’esperienza durissima, però lascia l’impressione di non aver abbandonato il proprio amico nel momento sicuramente più difficile della sua esistenza.

 La gestione dei figli

Cosa fare nel caso in cui in famiglia siano presenti bambini in tenera età? L’onestà è importante. Secondo me è sbagliato dire che l’animale “è andato via”, perchè il bambino potrebbe interrogarsi sui motivi che hanno indotto il cane ad andarsene e crearsi dei sensi di colpa, restando magari nell’inutile attesa del suo ritorno. A mio avviso occorre essere molto chiari sul fatto che l’animale non tornerà, ma che, nel luogo in cui si trova ora, è felice e non prova dolore. Mai dare per scontato che un bambino sia troppo piccolo o troppo grande per piangere. Mai criticare un bambino perché piange, o dirgli di “essere forte” o di non sentirsi triste. Cerchiamo di essere onesti sul nostro dolore e  non cerchiamo di nasconderlo, o i bambini si sentiranno spinti a nascondere il loro.

Gli altri animali della famiglia

Gli animali osservano ogni cambiamento che accade all’interno della famiglia e notano l’assenza di un compagno. I cani spesso formano un forte attaccamento l’un l’altro e il superstite di una tale coppia può essere afflitto dalla mancanza del suo compagno. Nelle coppie cane-gatto si osservano le stesse reazioni.

E’ consigliato fornire agli animali ancora con noi più attenzioni e amore per aiutarli in questo periodo. Se si vuole introdurre un nuovo animale, i cani già presenti potrebbero non accettare subito il nuovo arrivato, ma nuovi legami si formeranno nel tempo.

La decisione di prendere un altro animale

C’è bisogno di tempo per andare oltre il dolore e la perdita prima di tentare di costruire un rapporto con un nuovo cane. Le emozioni inizialmente possono essere confuse: da un lato si può credere di volere un nuovo animale, dall’altro lato si vorrebbe avere indietro il nostro vecchio compagno. I bambini, in particolare, possono pensare che amare un nuovo animale è una sorta di “tradimento” nei confronti dell’animale precedente.

Quando si decide di prendere un nuovo cane, è bene evitare di sceglierne uno molto simile di aspetto, altrimenti sarebbe difficile evitare confronti. E’ consigliabile non dare al nuovo cane lo stesso nome del vecchio, per evitare la tentazione di confrontare il nuovo animale con quello precedente.
Un nuovo cane deve essere preso perché si è pronti ad andare avanti e costruire un nuovo rapporto, nella consapevolezza che il ricordo dell’amico precedente rimarrà sempre vivo ed occuperà un grande posto nel nostro cuore.